Come si capisce la qualità dei fermenti vivi del Kefir di ceppi differenti

Ogni produttore di Kefir di latte conosce le proprietà benefiche dei suoi fermenti vivi. Ogni produzione casalinga di Kefir deriva dalla gestione oculata di persone differenti, con diverse preferenze sul latte e i tempi di fermentazione. I metodi per preparare il Kefir sono illimitati, quasi uno per persona in tutto il mondo! La scelta di un latte intero fresco determina una produzione ottimale o, al contrario, con latte scarsamente ricco delle sue caratteristiche principali, si può vedere la sofferenza dei fermenti e la trasformazione del gusto del Kefir. Ogni scelta incide ovviamente sulla capacità del Kefir di migliorare lo stato di salute di chi lo mangia!
Supponiamo di avere dei fermenti vivi del Kefir provenienti da un ceppo 'maltrattato' dal proprietario precedente; chi può garantirci che future coccole ripristineranno tutte le incredibili qualità intrinseche destinate alla salute del nostro organismo?
Il Kefir di latte denso e compatto da mangiare ogni giorno


Senza allarmare i neofiti del Kefir che da poco tempo vedono la fermentazione del latte, il siero copioso e gustano il composto denso, possiamo intuire quanto sia importante non scendere mai sotto un certo livello di benessere dei nostri fermenti. Non esistono dati certi per definire quando, come e perchè i fermenti vivi del Kefir si devono intendere 'morti' (non più vitali).
Sappiamo che i fermenti vivi del Kefir sono agglomerati di batteri; la sinergia tra tutti i batteri buoni del Kefir è il fulcro dell'azione benefica nell'organismo umano. Fermenti deteriorati, che non crescono vistosamente, che emanano cattivo odore, filamentosi o poco distinguibili in sembionti di varia pezzatura, potrebbero aver subito dei cambiamenti irreversibili e non essere più in grado di assolvere al loro nobile compito.
Se con il latte intero fresco cambiato puntualmente ogni 24/30, in un ambiente dalle temperature non superiori ai 26/27 gradi, l'aspetto dei fermenti non ci convince, forse è il caso di accantonarli per far posto a nuovi fermenti vivi, da un ceppo stabile e ben tenuto.
Informatevi sempre sul tipo di vita che hanno condotto i fermenti vivi, prima di essere affidati alle vostre cure amorevoli.
Evitate di iniziare a produrre il Kefir di latte da:
1) sembionti millimetrici.
2) fermenti scongelati durante un viaggio troppo lungo.
3) fermenti nutriti con latte scremato o liofilizzato o in polvere.
4) sembionti dall'aspetto molliccio o poco definito.
5) sembionti che emanano un odore vomitevole.
6) fermenti essiccati (?).
7) fermenti a lungo abbandonati nello stesso latte.
8) fermenti ricoperti dalla patina giallastra.
9) fermenti che producono un Kefir acidissimo.

Ultima riflessione
Se il vostro fornitore di fermenti dice che vuole smettere di produrre il Kefir, e per questo motivo ve li regala...abbiate il buon senso di diffidare!
Nessuno che abbia visto su di se i benefici del Kefir, sarebbe così matto da smettere di produrlo e mangiarlo! Forse qualcuno produce un surrogato del Kefir da un ceppo che ha perso nel tempo le sue caratteristiche portentose.
Un surrogato del Kefir difficilmente si trasformerà per voi nell'Elisir Bianco, di cui vi parlo da anni con tanto entusiasmo!
Il miglior ceppo di fermenti vivi del Kefir si può riconoscere da tanti fattori, non ultimo, l'atteggiamento del donatore di fermenti.
Diffiderei da chi produce il Kefir solo per vendere i fermenti, senza mangiare regolarmente la sua porzione quotidiana. Non metterei la mano sul fuoco sulla qualità del latte usato.
Il Kefir protegge l'organismo dai malanni in modo naturale, il migliore è quello apprezzato prima di tutti da chi lo possiede!
In che stato avete ricevuto i vostri fermenti vivi del Kefir? Raccontatelo nei commenti!

Commenti

  1. Ciao!
    Analizzando la frase sotto virgolettata ed escludendo tutti gli altri aggettivi tranne filamentosi, mi devo preoccupare per lo stato di salute dei miei kefir?
    Per filamentoso io intendo che alcune volte, durante il filtraggio, nell'appoggiare il cucchiaio sui kefir e poi sollevarlo si creano dei filamenti.

    "Fermenti deteriorati, che non crescono vistosamente, che emanano cattivo odore, filamentosi o poco distinguibili in sembionti di varia pezzatura, potrebbero aver subito dei cambiamenti irreversibili e non essere più in grado di assolvere al loro nobile compito."

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Bello il tuo atteggiamento di produttore di Kefir, attento e preoccupato, complimenti! Non so se posso rassicurarti, non penso tu stia producendo il Kefir dal mio ceppo di fermenti vivi, quindi la mia risposta è da considerarsi generica. Se i filamenti sono contenuti e non collegati ad una forma millimetrica dei fermenti, in pratica...se ha dei fermenti cicciottelli e vedi i filamenti solo qualche volta...non devi temere per la salute del tuo ceppo. L'importante è che questa situazione non si ripeta ogni volta e con fermenti non ben definiti nella forma. Per sicurezza, sciacqua i tuoi fermenti nell'acqua naturale, strizzali e scegli quelli più grandi per una nuova produzione. Procedi con le proporzioni ottimali: 2 cucchiai di fermenti strizzati in tanto latte intero fresco vaccino, quanto ne entra in un contenitore da 1 chilogrammo (non un litro!!). Riempi fino all'orlo, copri senza chiudere e attendi 24/30 ore, prima del successivo filtraggio. Cerca di interrompere la fase filamentosa usando il mio metodo collaudato e...speriamo che i tuoi fermenti vivi siano cugini di primo grado dei fermenti vivi del mio ceppo! Te lo auguro :)
      Buona fortuna

      Elimina

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